Legale
Chi acquista da un donatario non rischia più di dover restituire l’immobile. Gli eredi ottengono un diritto di credito sul donatario, non sul bene. Effetti: mercato più sicuro e accesso al credito facilitato.
Una riforma storica elimina il rischio di dover restituire l'immobile acquistato da chi lo aveva ricevuto in donazione
Comprare casa è già abbastanza complicato, ma fino a ieri chi acquistava un immobile che il venditore aveva ricevuto in donazione viveva con l'incubo di poterselo vedere sottrarre anche dopo anni. Questa situazione di incertezza, che ha penalizzato per decenni il mercato immobiliare italiano, è finalmente giunta al termine grazie a una riforma approvata il 26 novembre 2025.
Immaginate di comprare la casa dei vostri sogni, pagare regolarmente il mutuo per anni, e poi scoprire che dovete restituirla perché gli eredi del donante originario hanno fatto valere i loro diritti. Questo scenario da incubo era possibile fino a oggi a causa di una norma del Codice civile che permetteva agli eredi legittimari - coniuge, figli, genitori - di rivendicare i beni donati anche nei confronti di chi li aveva successivamente acquistati in buona fede.
Le conseguenze erano pesanti per tutti. Chi voleva vendere un immobile ricevuto in donazione faticava a trovare acquirenti, e quando li trovava doveva accettare prezzi scontati. Le banche erano riluttanti ad accettare questi immobili come garanzia per i mutui, rendendo ancora più difficile l'accesso al credito per le famiglie.
La nuova legge rivoluziona completamente questo scenario. D'ora in poi, chi acquista un immobile che il venditore ha ricevuto per donazione avrà la certezza assoluta di non doverlo mai restituire. La riforma elimina infatti la possibilità per gli eredi esclusi dalla donazione di agire direttamente contro i terzi acquirenti.
Questo non significa che i diritti degli eredi vengano cancellati. La tutela rimane, ma cambia forma: invece di poter rivendicare il bene fisico, gli eredi lesi nella loro quota di legittima potranno far valere un diritto di credito direttamente nei confronti del donatario.
I benefici sono immediati e tangibili. Chi compra un immobile con provenienza donativa non dovrà più vivere nell'ansia di future rivendicazioni. Le banche potranno finalmente accettare senza problemi questi immobili come garanzia ipotecaria, semplificando l'ottenimento di mutui. Questo aspetto è particolarmente prezioso per le giovani coppie e le famiglie con redditi medi.
Con oltre 200.000 donazioni immobiliari che si registrano ogni anno in Italia, la liberalizzazione di questa importante fetta di patrimonio immobiliare renderà il mercato più fluido. Gli immobili di provenienza donativa, che fino a ieri erano considerati di "serie B", potranno finalmente circolare liberamente.
Questa riforma rappresenta il coronamento di un percorso iniziato oltre dieci anni fa, che finalmente ha trovato il giusto equilibrio tra la tutela dei diritti successori e le esigenze di sicurezza del mercato immobiliare.