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Territorio, Commercio

I primi ottant’anni di Unione Artigiani

Numeri alla mano, oggi l’artigianato nella Grande Milano conta 78 mila imprese attive, pari al 17% delle attività produttive del territorio, con oltre 240 mila addetti.

Milano guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici. Lo ha fatto oggi, lunedì 25 novembre, al Museo Diocesano, dove Unione Artigiani Milano ha celebrato il suo 80° anniversario di fondazione, ripercorrendo una storia che è anche quella di migliaia di imprese, famiglie e lavoratori che hanno contribuito allo sviluppo economico del territorio.

A guidare l’evento il presidente Stefano Fugazza e il segretario generale Marco Accornero, che hanno sottolineato il valore di un’associazione capace in ottant’anni di accompagnare l’evoluzione dell’artigianato, restando punto di riferimento per le imprese in un contesto economico in continua trasformazione.

A portare il saluto istituzionale è stato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, che ha evidenziato l’importanza dell’artigianato per l’economia locale:

“I primi ottant’anni di Unione Artigiani sono il traguardo importante di una componente fondamentale dell’economia del nostro territorio. Significano soprattutto capacità di capire i cambiamenti e di innovarsi continuamente”.

Numeri alla mano, oggi l’artigianato nella Grande Milano conta 78 mila imprese attive, pari al 17% delle attività produttive del territorio, con oltre 240 mila addetti. Un settore tutt’altro che marginale, che dimostra anche un volto sempre più inclusivo e attento al cambiamento: un titolare su quattro è donna, il 38% delle imprese investe in sostenibilità ambientale e una su tre nei processi digitali.

Durante il dibattito si è guardato in particolare alle sfide che attendono il mondo artigiano nei prossimi anni: il ricambio generazionale, sempre più difficile in un contesto sociale che vede ridursi il numero di giovani pronti a raccogliere il testimone, e l’impatto della intelligenza artificiale, che apre scenari nuovi ma impone anche un ripensamento dei modelli produttivi e formativi.

Un anniversario, quello di Unione Artigiani, che non è stato solo celebrazione, ma anche momento di riflessione e rilancio: perché, come è emerso chiaramente, il futuro dell’economia locale passa anche – e soprattutto – dalla capacità di valorizzare il sapere artigiano, coniugandolo con innovazione, tecnologia e nuove competenze.

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