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Salute

Un “naso elettronico” per scoprire il tumore alla prostata

Uno strumento diagnostico non invasivo basato sull’analisi dei composti organici volatili (VOCs) emessi dai pazienti.

Un incontro di alto valore scientifico e umano, quello che si è tenuto nei giorni scorsi grazie alla collaborazione tra diversi Rotary Club del territorio — Castellanza, Parchi Altomilanese, La Malpensa, Ticino, Saronno e Magenta — che hanno promosso la conferenza del professor Gianluigi Bozzini, medico urologo e ricercatore di fama internazionale, sul tema del progetto “Naso elettronico per la diagnosi del carcinoma prostatico”.

Al tavolo dei relatori, insieme al prof. Bozzini, erano presenti Vezzaro, Ponzelletti e Scarpa, che hanno introdotto la serata e sottolineato l’importanza di un lavoro condiviso tra mondo scientifico e realtà associative come il Rotary, da sempre impegnato nel sostegno alla ricerca e alla prevenzione sanitaria.

Il carcinoma prostatico — ricordato dal professore — rappresenta il tumore più diffuso tra gli uomini in Italia, e le metodiche oggi in uso, come il dosaggio del PSA e la biopsia prostatica, presentano limiti in termini di specificità, sensibilità, invasività, tempi e costi. Da questa esigenza nasce il progetto del “naso elettronico”: uno strumento diagnostico non invasivo basato sull’analisi dei composti organici volatili (VOCs) emessi dai pazienti.

L’attività, che ha coinvolto circa 30 professionisti sanitari di ospedali italiani, spagnoli e francesi, ha portato a risultati promettenti. Le analisi preliminari hanno infatti permesso di individuare molecole correlate alla presenza del carcinoma prostatico, confermando la validità dell’approccio.

I prossimi passi del progetto prevedono l’integrazione del naso elettronico nella pratica clinica, l’utilizzo di algoritmi di machine learning per la classificazione automatica dei profili patologici e l’estensione della tecnologia ad altre forme tumorali.

Un progetto che unisce scienza, innovazione e sensibilità sociale, con l’obiettivo di migliorare l’accuratezza diagnostica, ridurre l’invasività e contribuire a un futuro in cui la diagnosi precoce dei tumori possa essere più semplice, rapida e accessibile a tutti.

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