Salute
A Milano incontro con medici e stakeholder della ricerca oncologico-infettiva.
Doppi festeggiamenti per Gilead Sciences Italia. Nello stesso giorno in cui la società biofarmaceutica spegne le sue prime 25 candeline, si è tenuta anche la 14esima edizione dei Bandi sulla ricerca indipendente e il non profit, che quest'anno ha visto trionfare 63 progetti: 32 per il Fellowship Program, strettamente dedicato all'ambito medico-scientifico; 31 per il Community Award Program, rivolto ad associazioni di pazienti e a enti del terzo settore che si impegnano a loro volta in aree quali le malattie infettive, oncologiche, epatiche ed ematologiche proponendo progetti di natura socio-assistenziale. Le idee che hanno vinto quest'anno saranno concretizzate nel corso dei prossimi dodici mesi e potranno diventare realtà grazie a uno stanziamento complessivo di 1,3 milioni di euro.
Per celebrare tutto questo, la sede milanese di Gilead Sciences ha ospitato relatori di eccezione, tra cui alcuni scelti tra i premiati di questa e delle precedenti edizioni dei due Bandi. Al centro del dialogo è stata posta l'importanza della sinergia tra settore pubblico, privato e Terzo settore nella lotta alle malattie infettive, seguita dall'importanza di fare network nell'affrontare le epatiti virali e dal ruolo della multidisciplinarietà in campo oncologico.
Ciò che è emerso con forza è la necessità di rafforzare il legame tra tutti gli attori del sistema salute. Andrea Gori, Direttore del Dipartimento di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano premiato per l'implementazione dei servizi di testing territoriale comunitario per la prevenzione dell'HIV nella popolazione transgender, si è soffermato sul ruolo che la commistione pubblico-privato ha nell'arrivare a trovare nuove soluzioni terapeutiche per il benessere dei pazienti: "Quando si parla di ricerca scientifica la sinergia è cruciale. Stessa cosa dicasi per la collaborazione ai fini dell'educazione e della
formazione, senza dimenticare il ruolo che svolge il terzo settore. C'è poi tutto ciò che riguarda la ricerca indipendente, che è il cuore della ricerca perché nasce dalle esigenze dei pazienti: senza di essa, saremmo in qualche modo influenzati e non andremmo avanti".
Quando si parla di ricerca scientifica la sinergia è cruciale. Stessa cosa dicasi per la collaborazione ai fini dell'educazione e della formazione, senza dimenticare il ruolo che svolge il terzo settore. C'è poi tutto ciò che riguarda la ricerca indipendente, che è il cuore della ricerca perché nasce dalle esigenze dei pazienti: senza di essa, saremmo in qualche modo influenzati e non andremmo avanti".
In questo senso, i vincitori della 14esima edizione dei Bandi Gilead delineano un'Italia in cui ricercatrici, ricercatori e associazioni di pazienti dimostrano ancora una volta di essere in grado di cogliere le sfide di salute più importanti e attuali. Due progetti hanno fatto ricorso all'intelligenza artificiale e alla medicina di precisione per aprire nuove strade nella diagnosi e nelle cure del tumore al seno, altri invece hanno deciso di concentrarsi sul supporto ai caregiver e alle comunità che spesso si ritrovano ai margini del Paese. C'è chi ha risposto alla necessità dei pazienti e delle loro famiglie di essere ascoltati a partire dal loro vissuto e dai loro bisogni, ideando progetti che prevedono il miglioramento dei percorsi di diagnosi e cura.
Una testimonianza di questo l'ha fornita Chiara Tuscano, responsabile eventi e raccolta fondi di AIL Nazionale ETS che ha visto finanziata la sua proposta sulla mobilità solidale all'interno del Community Award Program: "Le parole sono fondamentali per capire ciò che sta vivendo chi ci troviamo davanti, comprese quelle emozioni che potrebbero ostacolare l'aderenza a una terapia. Il medico deve avere nella propria cassetta degli attrezzi il linguaggio migliore con cui rivolgersi ai pazienti, adattandolo alla storia della singola persona".
Grande attenzione è stata posta anche al settore della prevenzione, che passa inevitabilmente per l'educazione soprattutto nell'area dell'HIV e delle infezioni sessualmente trasmesse. Di fronte all'ambizione delle idee presentate, la Commissione che ha avuto il compito di decretare i vincitori della 14esima edizione ha espresso grande soddisfazione.
"L'altissima qualità dei progetti premiati al Fellowship Program dimostra ancora una volta la preparazione e la capacità del comparto della ricerca italiana in ambito medico-scientifico, soprattutto quella rappresentata dalle ricercatrici e dai ricercatori più giovani", ha affermato il professor Massimo Andreoni, Direttore della UOC Malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e Presidente della Commissione giudicatrice dei Bandi 2025. "Esiste un capitale di talenti e di eccellenze con un grande potenziale per far progredire le conoscenze emigliorare la salute della popolazione. Il sostegno offerto da un'iniziativa come il Fellowship Program e la sinergia che così si viene a creare tra industria e settore pubblico della ricerca libera questo potenziale a vantaggio di tutta la collettività".
Non poteva che essere orgoglioso Federico da Silva, Vice President & General Manager di Gilead Sciences Italia. "Da 25 anni la nostra missione come azienda è aiutare a costruire un mondo più sano per tutti", ha dichiarato. "Per farlo dobbiamo lanciare innovazione, che passa attraverso la collaborazione con i clinici, i ricercatori, le associazioni dei pazienti, gli enti del terzo settore e le istituzioni. I nostri bandi sono un esempio di tutto questo. Nel tempo abbiamo erogato 18 milioni di euro per finanziare oltre 700 progetti che hanno portato a centinaia di pubblicazioni sulle più importanti riviste scientifiche del mondo e soprattutto abbiamo aiutato circa 5mila pazienti in Italia. Siamo orgogliosi del nostro contributo alla salute dei cittadini e al sistema Paese".