Cultura, Energia & Ambiente
Il passaggio delle mandrie e dei greggi dai pascoli estivi in quota alle stalle di fondovalle è un momento sempre molto atteso e motivo di festa.
C’è un momento dell’anno, nelle vallate alpine e appenniniche, in cui la montagna diventa palcoscenico di un rito antico che ancora oggi sa emozionare: la transumanza. Il passaggio delle mandrie e dei greggi dai pascoli estivi in quota alle stalle di fondovalle, e viceversa in primavera, non è solo un’esigenza del lavoro contadino, ma un simbolo di comunità e di legame con la terra. Sempre più paesi hanno scelto di trasformare questo rito in una vera e propria festa, capace di unire memoria e futuro. Così, tra campanacci, abiti tradizionali, mercatini di prodotti tipici e degustazioni, la transumanza diventa occasione di incontro, attrazione turistica e orgoglio identitario. Non mancano sfilate, dimostrazioni di antichi mestieri, spettacoli musicali e momenti religiosi, che riportano al centro il valore di una cultura rurale che ha segnato la storia dei nostri territori. Se un tempo la transumanza era soprattutto fatica e necessità, oggi si carica di significati nuovi: è riscoperta delle radici, educazione alla sostenibilità e risorsa economica per comunità che vogliono restare vive. Guardare una mandria scendere lentamente lungo i tornanti o attraversare i centri storici significa assistere a un ponte tra generazioni: un rito che parla di passato, ma che continua a camminare verso il futuro.