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Territorio, Politica

Il futuro della Polizia locale

Sara Bettinelli: “Il comando di Polizia Metropolitana diventi una vera struttura sovracomunale, capace di dare supporto tecnico, operativo e formativo alle singole polizie locali dei comuni“.

Tre giornate di incontri, workshop ed eventi formativi per aggiornarsi sulle novità normative, offrire momenti di confronto fra addetti ai lavori ed esperti, dibattere sui temi della Sicurezza Urbana, scoprire e testare direttamente le strumentazioni e le tecnologie di ultima generazione per la Polizia Locale. Dal 18 al 20 settembre a Riccione si è svolta la 44esima edizione del ‘Convegno di Polizia locale’.
Tra i referenti anche Sara Bettinelli consigliera di Città Metropolitana con delega ad affari istituzionali, zone omogenee, protezione civile e polizia metropolitana: “La Polizia Locale rappresenta oggi una funzione complessa, poliedrica e imprescindibile nel sistema di sicurezza urbana e metropolitana. Non più solo presidio del territorio, ma soggetto attivo nella gestione della mobilità, nella prevenzione, nel controllo ambientale e nell’assistenza ai cittadini. Questa molteplicità di compiti richiede un approccio integrato e un rafforzamento della cornice istituzionale in cui la Polizia Locale opera – ha commentato - Il principio di sussidiarietà, richiamato nel quadro costituzionale e nella normativa europea, deve essere il cardine: ogni livello di governo – Stato, Regione, Città Metropolitana, Comuni – deve assumere le proprie responsabilità in modo coordinato, evitando sovrapposizioni e scarichi di competenze.
In questo senso, la Città Metropolitana di Milano può costituire un laboratorio avanzato di governance della sicurezza urbana, in cui il comando di Polizia Metropolitana diventi una vera struttura sovracomunale, capace di dare supporto tecnico, operativo e formativo alle singole polizie locali dei comuni, soprattutto a quelli più piccoli.

Non basta parlare di riforme: occorre dare stabilità normativa, investire su risorse umane e tecnologiche e riconoscere la specificità della Polizia Locale come parte integrante del sistema sicurezza, senza gravare ulteriormente sui bilanci comunali. La programmazione deve prevedere finanziamenti statali dedicati e continui, che assicurino formazione, dotazioni e capacità operative adeguate alle sfide contemporanee (dalla gestione delle emergenze ambientali alla sicurezza digitale).

Infine, va valorizzata la dimensione partecipativa e di prossimità: la Polizia Locale non è solo un apparato repressivo, ma un attore sociale che intercetta i bisogni dei cittadini e li traduce in azioni concrete di prevenzione, mediazione e tutela. Questo rafforza la fiducia nelle istituzioni e contribuisce a creare coesione sociale e senso di comunità, elementi oggi indispensabili per la sicurezza urbana”.

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