Cuggiono, Storie, Milano
Ludovico il Moro, nel 1482, gli commissionò i lavori per aumentare la portata del Naviglio. Dall'analisi di alcuni documenti i riscontri del suo passaggio nei nostri paesi.
Leonardo arrivò a Milano da Firenze nel 1482 in primavera. Aveva 30 anni ed è sicuramente passato da Cuggiono. Difatti Leonardo fu presto incaricato da Ludovico il Moro di migliorare la portata d’acqua del Naviglio Grande. L’acqua del Naviglio, produce, ancora oggi, reddito per i vari usi che derivano dal suo utilizzo. A Leonardo si devono anche le moderne porte di chiusura sulle conche del Naviglio. Ludovico il Moro preferiva pagare i lavori “in natura” piuttosto che con denaro. E questo lo sappiamo perché fra i beni che Leonardo ha lasciato in eredità, figurano anche due comizi d’acqua del Naviglio che Francesco Melzi, suo discepolo, (e non solo) ereditò con tutti i manoscritti, gli strumenti e le opere del Maestro.Nel testamento è menzionato anche Gian Giacomo Caprotti detto Salai, altro fedele discepolo che però, al momento della morte del Maestro non è più ad Ambois ma è a Milano. Se Leonardo ha voluto migliorare la portata d’acqua, ha sicuramente studiato il suo corso seguendolo, sull’alzaia, da Milano fino alla presa (sul fiume Ticino; ponte di Oleggio). Leonardo è quindi passato da Castelletto di Cuggiono. Si tenga presente che, secondo tutti gli antichi atlanti europei, al Museo Cuggionese c’è una copia del ‘700, si afferma che: Cuggiono, si trova sulla strada che da Milano conduce ad Oleggio (Piemonte). Quindi, se Leonardo ha voluto andare da Milano alla presa del canale, da Cuggiono è certamente passato e magari ha pure soggiornato. Difatti Cuggiono dista 30 km da Milano, a metà strada. Giusto una giornata di cammino con le attrezzature del Maestro. Ed è qui a Cuggiono che Leonardo, chiacchierando con gli avventori del locale “Albergo Locanda San Giorgio”, degustando un bicchiere del locale BARAGIOEU definiva la guerra: “PAZZIA BESTIALISSIMA” Altro motivo per cui Cuggiono è legato a Leonardo è il fatto che dal 1623/37 Galeazzo Arconati Signore di Cuggiono acquistò il codice Atlantico di Leonardo (1119 fogli) per donarlo alla Biblioteca Ambrosiana (dove tuttora è esposto). Quindi, è stato un Cuggionese che ha salvato, in Italia, questi esimi documenti che sarebbero stati acquistati da stranieri. Vale la pena ricordare che Leonardo, ha progredito anche lo ZETTO7, un meccanismo delle filande, che Il Genio aveva già visto a Firenze, ma il fervore del Moro per l’efficienza delle filande, ha indotto il GENIO a migliorare ulteriormente lo ZETTO in una antica filanda del nostro territorio.