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Boffalora Ticino, Mesero, Marcallo, Sociale

La fiaccolata delle comunità

Partiti con entusiasmo e qualche emozione, i giovani hanno percorso chilometri fianco a fianco dal Santuario della Madonna della Stella di Cellatica.

È stata una notte illuminata da piccole luci di speranza quella vissuta tra sabato e domenica dai ragazzi degli oratori di Boffalora sopra Ticino, Marcallo con Casone e Mesero. Una lunga fiaccolata li ha visti camminare insieme verso il Santuario della Madonna della Stella di Cellatica, in provincia di Brescia, unendo fatica, preghiera e amicizia in un’esperienza che rimarrà impressa nei cuori di tutti i partecipanti.

Partiti con entusiasmo e qualche emozione, i giovani hanno percorso chilometri fianco a fianco, sostenuti dal calore delle fiaccole e dalla forza del gruppo. Non è stata solo una marcia, ma un pellegrinaggio che ha intrecciato momenti di silenzio, canti e condivisione, nella consapevolezza di vivere un gesto forte di comunità.

Il Santuario della Madonna della Stella, meta del cammino, custodisce una storia antica di fede: sorto nel XVI secolo dopo un’apparizione mariana, è da secoli luogo di devozione e di incontri. Arrivarci, per i ragazzi, ha significato non soltanto raggiungere una tappa fisica, ma anche sentirsi parte di una tradizione che lega generazioni diverse, sempre sotto lo sguardo della Madonna.

Domenica mattina, al rientro, l’arrivo davanti alla chiesa di piazza Matteotti a Boffalora è stato accolto da sorrisi, abbracci e tanta emozione. A salutare i giovani pellegrini, oltre ai sacerdoti e agli educatori che li hanno accompagnati, c’erano genitori e comunità, orgogliosi di vedere ragazzi e ragazze protagonisti di un’esperienza tanto intensa.

La fiaccolata non è stata soltanto un viaggio fisico, ma anche un percorso interiore: la fatica dei passi ha insegnato la forza della perseveranza, la luce delle fiaccole ha ricordato l’importanza di camminare insieme, la meta raggiunta ha dato il senso profondo del credere e dello sperare.

Un cammino che si è fatto segno di unità, capace di unire tre comunità oratoriali e di restituire ai giovani il gusto semplice e autentico del pellegrinaggio. Perché, come ha ricordato qualcuno al termine dell’esperienza, “non conta solo dove arrivi, ma soprattutto con chi cammini”.

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