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Attualità, Sociale

La Flotilla di solidarietà per Gaza

La mobilitazione è stata straordinaria. Portuali, associazioni come Music for Peace, parrocchie, circoli sportivi, comitati e cittadini comuni hanno dato vita a una raccolta senza precedenti: oltre 300 tonnellate di generi di prima necessità. In 50.000 persone per la partenza da Genova.

È salpata ieri notte dal porto di Genova la Global Sumud Flotilla, la più grande missione marittima civile mai tentata verso Gaza. Un nome che porta con sé un significato profondo: “Sumud”, in arabo, significa perseveranza, resistenza nonviolenta, resilienza. E questo spirito ha attraversato la città ligure, trasformata per giorni in un grande cantiere di solidarietà.

La mobilitazione è stata straordinaria. Portuali, associazioni come Music for Peace, parrocchie, circoli sportivi, comitati e cittadini comuni hanno dato vita a una raccolta senza precedenti: oltre 300 tonnellate di generi di prima necessità, ben oltre l’obiettivo iniziale delle 40 tonnellate. Pacchi di 20–23 chili contenenti cibo, medicinali, beni per l’infanzia, ma anche disegni e messaggi di pace scritti dai bambini, sono stati caricati sulle imbarcazioni in partenza.

La vigilia è stata accompagnata da una fiaccolata che, dalla sede di Music for Peace fino al Porto Antico, ha unito centinaia di persone in un abbraccio simbolico alle navi e ai loro equipaggi. Non solo attivisti, ma anche giornalisti, medici, volontari e cittadini provenienti da 44 Paesi, pronti a salpare a bordo delle circa 50 imbarcazioni coinvolte nel progetto.

Dopo Genova, altre partenze sono previste nei prossimi giorni da Barcellona (31 agosto), Tunisia e Sicilia (4 settembre). L’obiettivo è duplice: umanitario e politico. Da un lato, portare aiuti vitali a una popolazione stremata, dall’altro rompere il silenzio e l’indifferenza internazionale sul blocco navale israeliano, chiedendo all’Unione Europea e ai governi di garantire veri corridoi umanitari.

Un ruolo centrale è stato giocato dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp), che non solo hanno dato supporto logistico, ma hanno ribadito il loro messaggio: “Il porto di Genova è un porto civile e non di guerra”. Già in passato i camalli avevano bloccato navi cariche d’armi destinate a Israele, e oggi confermano la loro scelta di campo in favore della pace.

“La Flotilla è nata dal basso, dalla società civile – hanno ricordato gli organizzatori – per colmare un vuoto istituzionale e di umanità”.

La rotta verso Gaza sarà lunga e difficile, ma il viaggio della Global Sumud Flotilla ha già lasciato un segno: quello di una città che, per giorni, si è riconosciuta in un gesto concreto di solidarietà e resistenza pacifica.

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