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Eventi, Storie, Magenta, Sociale

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Inaugurato il monumento a Lucia Bruno Parola

La fonderia magentina Parola e Luraghi ha voluto celebrare la storica figura alla guida dell’azienda dal 1969.

Sabato 14 giugno la città di Magenta ha celebrato e reso omaggio alla signora Lucia Bruno Parola con un monumento a Lei dedicato. Lucia, mancata nell’agosto del 2022 all’età di 94 anni, era presidente della storica azienda, Fonderia Parola e Luraghi, fondata nel 1921 dal suocero Riccardo Parola e da Santino Luraghi. Una donna forte e carismatica, moglie, madre e nonna presente e affettuosa... ma anche un’imprenditrice avveduta e lungimirante che prese le redini della Fonderia, insieme al socio Alessandro Luraghi, nel 1969 alla morte del marito Mario Parola. Con la sua visione imprenditoriale diede impulso e successo alla Fonderia, con la sua presenza costante e quotidiana contribuì a creare un ambiente lavorativo aperto e accogliente, facendosi amare da tutti i dipendenti che si sono succeduti nello stabilimento magentino e poi in quello di Cerano. Proprio nello stabilimento di Cerano, attivo dal 2010, lo scorso sabato è stato inaugurato il monumento dedicato alla signora Lucia. “E’ molto di più di una semplice struttura fisica - ha ricordato l’amministratore unico Riccardo Parola - è un racconto visivo e simbolico che onora una vita e ispira chiunque la contempli. La sua posizione, i materiali scelti e il design complessivo riflettono un equilibrio tra terra e cielo, passato e futuro, forza e delicatezza. Vuole essere un’opera che non solo preserva il ricordo, ma lo celebra in tutta la sua complessità e bellezza. Questo rappresenta l’idea che vogliamo ricordare della signora Lucia Bruno Parola, granitica certezza per la sua azienda e i suoi figli”. La base del monumento è realizzata in granito Nero Africa, un materiale noto per la sua resistenza e profondità cromatica. Questo materiale rappresenta la solidità e la permanenza del ricordo, fungendo da fondamenta stabile per l’intera struttura. Dalla base si eleva un tubolare in acciaio rivestito da eleganti anelli di ghisa simbolo di ascensione e continuità. Tra gli anelli di ghisa si trovano quattro vasche in ghisa a forma di triangolo equilatero, disposte in modo da creare un equilibrio dinamico tra stabilità e leggerezza. Questi elementi di forma triangolare possono essere interpretati come simboli di forza, equilibrio e connessione, richiamando anche il tema della Trinità in diverse tradizioni culturali e spirituali. Il culmine del monumento è segnato da un cono in vetro rosso, prodotto dai maestri vetrai della rinomata fornace Venini di Murano. Il vetro rosso è un elemento di impatto visivo ed emotivo: il colore rosso evoca passione, amore e vitalità, mentre la trasparenza del vetro suggerisce purezza e fragilità. Questo contrasto tra forza e delicatezza rappresenta la complessità e la profondità della vita della persona commemorata. L’intera opera è un dialogo tra materiali e forme, una metafora della vita stessa. Il granito rappresenta le radici e la stabilità, la ghisa simboleggia il progresso e la resilienza, mentre il vetro rosso incarna la grazia e l’unicità del ricordo.

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