Cuggiono
A spasso per i quattro cantoni di Castelletto: dai curati antipasti del Catenazzone ai primi lungo Naviglio, fino ai gustosi secondi e i buonissimi dolci. Tantissimi i visitatori.
È stata un’autentica festa di paese quella andata in scena domenica 8 giugno a Castelletto di Cuggiono, dove la 21ª edizione di Camminarmangiando ha fatto registrare un successo oltre ogni aspettativa. In centinaia, provenienti non solo dal paese ma anche dai centri limitrofi, hanno preso parte alla storica passeggiata gastronomica che, da oltre vent’anni, rappresenta il simbolico via all’estate sul territorio.
L’atmosfera che si respirava fin dal pomeriggio era quella delle grandi occasioni: un borgo in festa, tavolate imbandite e un entusiasmo contagioso che ha unito generazioni diverse. Come da tradizione, il percorso si è snodato tra i “quattro cantoni” del paese, trasformati per l’occasione in tappe di gusto e convivialità. Si è iniziato al Catenazzone con salumi, formaggi e sfiziosità, per poi spostarsi verso il suggestivo Ponte sul Naviglio, dove i primi piatti hanno accolto i partecipanti. A seguire, il Salone Parrocchiale è stato teatro delle grigliate e delle specialità locali, prima del gran finale alla Scala di Giacobbe, tra dolci casalinghi, musica dal vivo e tanti sorrisi.
A rendere ancora più speciale l’evento è stato, come sempre, il calore della comunità: oltre cinquanta volontari hanno lavorato per settimane per allestire al meglio il percorso e garantire un’accoglienza impeccabile. Non è mancato il folklore, con il tradizionale motto "Caminà e mangià par i quatar cantun da Castelet sa và" a scandire l’anima popolare della manifestazione.
«Anche quest’anno abbiamo visto come Camminarmangiando sia molto più di un appuntamento enogastronomico – commentano gli organizzatori –. È un’occasione per ritrovarsi, per rafforzare i legami tra le persone e per riscoprire insieme la bellezza del nostro paese».
Dal debutto nei primi anni Duemila, nato come semplice iniziativa parrocchiale, l’evento ha saputo crescere senza mai perdere l’autenticità delle origini. Il risultato? Un borgo che per una sera si trasforma in un grande salotto a cielo aperto, dove il cibo diventa occasione di incontro e la comunità si riscopre più viva che mai.