Turbigo
Si diceva “Serve la continuità”, e la continuità è arrivata. Dopo dieci anni di Amministrazione Laura Mira Bonomi, Turbigo ha scelto Christian Garavaglia.
“Voglio ringraziare quanti mi hanno sostenuto. E’ la vittoria del gruppo e della gente, che ha visto in noi qualità, coerenza e trasparenza”. La voce è rotta dall’emozione, sul volto, invece, la soddisfazione ed anche quel pizzico di stanchezza che, in fondo, è giusto ci sia, dopo settimane e settimane di estenuante campagna elettorale. Christian Garavaglia ce l’ha fatta: è lui il nuovo sindaco di Turbigo. Un successo, certamente, importante che, se da un lato è “un sogno che diventa realtà” (come lui stesso ci ha confidato), dall’altro è, soprattutto, una forte e significativa testimonianza di come la popolazione ha scelto la continuità, premiando un progetto ed un lavoro iniziato, ormai, dieci anni fa, con il primo cittadino uscente Laura Mira Bonomi, e di cui Garavaglia ne è sempre stato una parte fondamentale. Dopo, infatti, l’elezione in Consiglio comunale nel lontano 1997, dal 2002 ha ricoperto, inizialmente la carica di assessore al Bilancio, alla Pubblica Sicurezza ed allo Sport, quindi, dal 2006 anche quella di vicesindaco. “Un risultato che ci riempie di orgoglio – ha continuato il neosindaco – come testimoniano i numeri: c’è sempre stato grande ottimismo, ma, forse, non ci aspettavamo un così ampio margine”. Fino a pochi giorni prima dell’appuntamento elettorale, allo stesso modo anche nel corso delle votazioni, la voce che circolava in paese era, infatti, quella di un possibile ‘testa a testa’ tra la lista di Christian Garavaglia appunto (Christian Garavaglia Sindaco, al suo interno esponenti del PdL, dell’UdC e della neonata associazione Insieme per Turbigo) e ‘Uniti per una Turbigo da Vivere’ (composta da persone della normale società civile e gente di varie estrazioni politiche: Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà e Alleanza per l’Italia), mentre poco più indietro veniva data la Lega Nord. Alla fine la differenza è stata di oltre 200 voti, con il gruppo di Christian Garavaglia che ha concluso a 1909, seguito da Marco Cagelli (Uniti per una Turbigo da Vivere) a 1690 e da Alberto Garavaglia (candidato del Carroccio) con 633; infine il Movimento Nazionalista e Socialista dei Lavoratori, candidato Marco Citterio, con 24. (FOTO MAZZENGA)
Adesso, quindi, se per il neo primo cittadino è arrivato il momento di organizzare e programmare il futuro ed i prossimi cinque anni di Amministrazione, per gli altri gruppi è, invece, tempo del confronto e delle riflessioni, per capire che cosa non ha funzionato, ma, in modo particolare, per preparare un’opposizione che sia costruttiva e guardi alla comunità e al bene del paese.
“Non possiamo negare che la delusione per la sconfitta c’è – ha dichiarato il candidato della Lega Nord Alberto Garavaglia – Ci aspettavamo, certamente, qualcosa di più. Nonostante questo siamo contenti di avere creato una squadra unita e compatta ed è pertanto da qui che si ripartirà pensando al domani. Davanti ci attendono cinque anni di lavoro, comunque importante e fondamentale”.
Delusione che si percepisce anche dalle parole dell’altro candidato Marco Cagelli: “Dispiace perché i turbighesi non hanno capito gli sforzi messi in campo in questi anni per rilanciare Turbigo. Oggi è il momento di capire. Voglio, infine, ribadire quanto avevo detto prima delle elezioni: se perdo lascio e, quindi, questo farò. Per il futuro, chi verrà al mio posto, non posso sinceramente dire che tipo di opposizione vorrà portare avanti. Penso, comunque, che sarà propositiva ed, al tempo stesso e per certi aspetti, più rigida”.