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sabato 20 aprile 2024 | ore 03:05

"Una scossa, un'altra. Tremava tutto"

Tony Pignatelli, la moglie Alessia e la loro bambina erano a circa 80 chilometri dall'epicentro del terremoto che ha colpito il centro Italia stanotte. "Eravamo in casa. Si muoveva tutto, i letti, i mobili, i lampadari. Sono stati momenti di paura - raccontano".
Castano Primo - Tony Pignatelli, la moglie Alessia e la loro bimba

La terra che all’improvviso ha cominciato a tremare. “Si muoveva tutto: i letti, i mobili, i lampadari, ogni cosa nell’appartamento. La gente è uscita in strada. C’erano adulti, giovani, anziani e intere famiglie con i figli”. La voce è rotta dall’emozione. La mente e i pensieri sono fermi a quegli istanti. Le immagini che, una dopo l’altra, passano nella testa e che sarà impossibile cancellare dalla memoria. Erano lì, infatti, Antonio “Tony” Pignatelli, la moglie Alessia e la loro bambina, a soli 80 chilometri di distanza circa in linea d’aria dall’epicentro del terribile terremoto che questa notte ha colpito il centro Italia. Un periodo di tranquillità e relax, la partenza da Castano Primo (dove risiedono), nei giorni scorsi, e l’arrivo a San Benedetto del Tronto, per la tanto attesa vacanza. “Eravamo in casa – racconta lo stesso Tony Pignatelli – Io ero ancora sveglio quando ho sentito la terra tremare sotto i piedi”. “Ci ha come spostati – continua la moglie Alessia – I letti si muovevano, i mobili sbattevano contro le pareti e i muri. Una prima scossa, poi una seconda: sono state violente, forti. Oggi a ripensarci ho ancora i brividi sulla pelle e quel senso di agitazione. Non sapevamo se sarebbe accaduto ancora, se ce ne sarebbero state altre e di nuovo altre. Tentavi di mantenere la calma, però non era semplice (vedere certi episodi alla televisione e viverli in maniera diretta è ben differente). Subito allora ci siamo affacciati all’esterno e quindi siamo usciti – ribadiscono i due coniugi – Lungo le vie, intanto, si erano già riunite diverse persone: varie famiglie appunto con i propri figli (qualcuno più grande e qualcuno molto piccolo), anziani, giovani e adulti; negli occhi si leggeva la preoccupazione e l’angoscia, perché sei come impotente. Vorresti fare qualcosa, ma che cosa?”. Tutti (o quasi), insomma, in strada, perché lo stato d’animo che fin dal principio si è fatto largo tra la gente è stato quello della paura. Si cercavano informazioni, ci si chiedeva cosa fosse successo, dove era appunto l’epicentro del terremoto e se ci fossero rischi e pericoli anche in quei luoghi. “Abbiamo visto alcune di queste persone lasciare le loro abitazioni o le strutture alberghiere dove alloggiavano con le valigie. Avevano deciso, infatti, di tornarsene a casa – concludono i castanesi – Siamo rimasti alzati per l’intera notte e dalle prime ore di stamattina stiamo parlando con chi risiede o ha un’attività qui per capire meglio la situazione. Diversi turisti hanno preferito andare via, quasi di sicuro faremo lo stesso pure noi e ce ne torneremo a Castano: sono stati momenti che non dimenticheremo mai. Per fortuna che la nostra bimba dormiva; si era addormentata tardi ed era nel primo sonno così non si è accorta praticamente di nulla. Noi comunque stiamo bene, vogliamo rassicurare i numerosi amici che ci hanno immediatamente contattato o scritto via sms. Vedere quello che è avvenuto a non molti chilometri di distanza da dove ci troviamo ci ha lasciati inermi e senza parole. Una tragedia immensa, un dolore grande. Dedichiamo un pensiero a quanti vivono nei paesi e nelle città colpite”.

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