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martedì 23 aprile 2024 | ore 10:30

Quattro migranti in città

Ieri sera un incontro nel salone dell'oratorio Paolo VI. Arriveranno a Castano quattro cittadini di origine africana, nel quartiere nord, già in Italia da qualche mese.
Castano Primo - Un momento dell'incontro in oratorio

Migranti e ospitalità diffusa, ma soprattutto quanti e quando. Perché se fino ad oggi il dubbio era proprio questo, da ieri sera (dopo l’incontro organizzato, nel salone dell’oratorio Paolo VI di Castano, dalla Comunità Pastorale Santo Crocifisso, le Parrocchie di San Zenone e Madonna dei Poveri, alla presenza di rappresentanti della Caritas Ambrosiana e della cooperativa ‘Intrecci’) c’è praticamente la conferma che qualcuno arriverà davvero in città. Quattro, alla fine, saranno infatti i cittadini di origine extracomunitaria (provenienti dall’Africa e già da qualche mese ospiti in Italia, in una struttura di Magenta) che si trasferiranno appunto nella casetta accanto al salone Officina della stessa Madonna dei Poveri (per intenderci, il quartiere nord). “Siamo consapevoli che non è una proposta facile e senza problemi - scriveva sulla ‘Vita della Comunità’, l’informatore settimanale delle attività parrocchiali, il prevosto castanese don Piero - Anche se non è un azzardo in quanto poggia su alcune attenzioni maturate nelle precedenti esperienze. Vogliamo, quindi, provare a guardare a questo problema, individuando il volto delle persone coinvolte e rifiutandoci di usarli un’altra volta al fine di ottenere altri risultati e di difendere comunque le posizioni in cui siamo arroccati. Queste persone, prima che problemi, sono fratelli alla ricerca di una condizione umana più accettabile, che comunque è loro diritto avere. Siamo invitati anche a superare la paura: il confronto con culture diverse non porta affatto a perdere la nostra identità. Infatti l’identità si rafforza solo vivendola in modo dinamico, accrescendola attraverso il rapporto con chi è altro rispetto a noi”. Nello specifico, poi, quando arriveranno, dovrebbe essere nei prossimi mesi, perché con l’anno nuovo dovrebbero partire i lavori di sistemazione dell’immobile e l’idea, successivamente, è quella di costituire o provare a costituire, un gruppo di volontari della Parrocchia che, in collaborazione con la stessa cooperativa, si occupi dell’accoglienza e dell’integrazione di queste persone, inserendole nella comunità e nella società con attività e occupazioni, e della gestione vera e propria.

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