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mercoledì 24 aprile 2024 | ore 15:00

Materna statale: tra pro e contro

L'ipotesi di una scuola Materna statale anche a Castano: il dibattito è più che mai vivo e acceso. Due schieramenti si sono formati, chi si dice favorevole e chi invece no.
Castano Primo - Il plesso di via Giolitti dove dovrebbe nascere la Materna statale (Foto d'archivio)

Tra pro e contro e soprattutto tra domande, dubbi e interrogativi... tutt'altro che un argomento chiuso. Anzi! E forse diversamente non avrebbe potuto essere, perché se per anni e anni è stata al centro di discussioni e dibattiti, ancor di più lo è adesso. "Cara e vecchia scuola Materna statale" (già, neanche a dirlo), alla fine si farà o meno? Beh... il condizionale è e resta quasi d'obbligo, ma intanto a Castano si sono praticamente formati due schieramenti ben diversi e distanti gli uni dagli altri. Favorevoli o no, insomma, la disputa è e continua ad essere più che mai viva e accesa.

150 FIRME PER DIRE SI RACCOLTE E PRESENTATE IN COMUNE

Già 150 firme raccolte e depositate in Comune. Ma la raccolta continuerà anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, almeno fino a quando non si arriverà alla decisione finale. Si o no, insomma, intanto però un gruppo di genitori e cittadini si è mosso appunto per sostenere e appoggiare quell’idea di avere anche a Castano una scuola dell’Infanzia statale. “E’ giunto il momento che la nostra città offra alla popolazione un’offerta formativa per la Materna analoga a quanto avviene in Comuni a noi vicini - si legge su una nota stampa proprio della neonata realtà - Crediamo che non ci sia alcuna contrapprosizione tra una scuola dell’Infanzia statale e l’attuale strutture (l’Ente Morale) presente sul nostro territorio e rivendichiamo il diritto dei genitori di poter decidere liberamente il modello di istruzione migliore per i loro figli. Per questo siamo certi che l’integrazione tra le diverse forme di scuola sia la miglior risposta che si possa dare alle necessità dei castanesi”. Qualche esempio: “Dove sono presenti realtà pubbliche e private, infatti, (vedi Turbigo o Vanzaghello) il numero di studenti è maggiore che da noi e ciò rappresenta un sostegno importante per le famiglie e un vantaggio per l’inserimento di questi bambini nella scuola Primaria - ribadiscono - Anche i costi di gestione per il Comune sarebbero limitati, basta vedere le spese che sosteniamo per la Primaria e quelli che gli altri paesi sostengono per le scuole statali dell’Infanzia. Se poi dovessero decidere che il nuovo servizio verrà integrato nel plesso di via Giolitti, come pare, allora gli stessi costi sarebbero molto contenuti ricadendo su un edificio già esistente e funzionante. Quindi non percepiamo alcun motivo che possa portare a decidere di ostacolare questa novità fondamentale per le famiglie, la cittadinanzna e soprattutto i bambini. Abbiamo raccolto, fino ad ora, 150 firme di persone che sostengono la nostra iniziativa e le abbiamo depositate in Comune; ma andremo avanti, organizzando in parallelo pure gazebo informativi in città”.

"L'AMMINISTRAZIONE SBAGLIA. UN SERVIZIO CHE NON SERVE"

La voce è quella di un gruppo di altri cittadini. Altri genitori o semplici castanesi che si dicono contrari all’apertura di una scuola Materna statale a Castano, ma soprattutto che chiedono che venga fatta chiarezza, una volta e per tutte, sulla vicenda. “La giunta comunale sta continuando a ripetere che l’iter autorizzativo sta andando avanti, ma senza averne ancora la certezza che ciò si concretizzi - affermano - E se per qualsiasi motivo il nulla osta non dovesse essere rilasciato? Vero è che l’attuale Amministrazione intende destinare allo scopo le risorse già destinate all’eventuale cofinanziamento Regionale per il progetto di 960 mila euro relativo alla manutenzione straordinaria ed adeguamenti normativi della scuola di via Giolitti, però il Comune può cambiare la destinazione d’uso del finanziamento? O è necessario che il progetto venga riapprovato in Regione?”. Non solo: “In particolare, spulciando qua e là tra la normativa scolastica è emerso che la circolare prot. N. Miur Aoodrlo R.U. n. 51 indica le procedure normative che gli uffici scolastici provinciali devono seguire per l’apertura di nuove sezioni di scuola dell’Infanzia - continuano - Nello specifico, per attivarla è necessario la presenza di almeno 20 alunni non anticipatari che si trovino in lista d’attesa a tutti gli effetti, ossia che non abbiano alcuna alternativa possibile rispetto all’offerta formativa territorialmente esistente, ivi comprese le strutture paritarie (elemento che non riguarda Castano in quanto i due plessi gestiti dall’Ente Morale sono in grado di accogliere già ora più di 50 nuovi alunni); ancora l’effettiva disponibilità di realtà già esistenti, che allo stato attuale delle cose non c’è (ad oggi, infatti, le uniche strutture che ci sono e funzionano sono i due plessi di Materna gestiti appunto dallo stesso Ente Morale). Tale circolare, poi, sottolinea che non viene prevista l’attivazione di nuove sezioni finalizzate a reintegrare il decremento di offerta formativa dovuto alla chiusura di sezioni di scuola dell’Infanzia paritaria e che gli uffici scolastici territoriali effettuino l’attività istruttoria per le nuove aperture, coinvolgendo anche i gestori o i rappresentanti delle paritarie del territorio. Non da ultimo, alla luce delle dichiarazioni del sindaco - concludono - secondo le quali “è giusto dare un’opportunità di scelta, pure economica” alle famiglie, sorge sinceramente un problema che coinvolge tutti gli altri genitori che per cause di forza maggiore non potranno rientrare tra i ‘fortunati’ 25 bambini che frequenteranno la Materna statale. Infatti, in uno stato di diritto, queste mamme e papà dovrebbero avere la possibilità di rivolgersi indifferentemente alla realtà statale o alla paritaria; invece siamo di fronte ad una situazione paradossale: coloro che iscrivono i propri figli all’Ente Morale, oltre a pagare la rette appunto dell’Ente, pagheranno allo Stato, al Comune, alla Regione, attraverso le tasse, ulteriori oneri che consentiranno ad altre famiglie di frequentare una scuola statale a costi più bassi. Secondo noi l’Amministrazione sta sbagliando, ma una soluzione è ancora possibile: rinunciare alla Materna statale e contribuire in modo più adeguato all’Ente Morale”.

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